E’ di pietra a vista la facciata della chiesa di Santa Maria del Carmine. L’edificio, che si staglia in uno spazio equidistante tra gli abitati di Domanico e Motta, risale al XVI secolo e faceva parte probabilmente di un complesso più ampio fondato dai Terziari Regolari di San Francesco d’Assisi e precedentemente adibito a Convento dei Carmelitani Scalzi. Il portale dalla forma arcuata è sormontato da un finestrone e da una nicchia vuota situati in senso longitudinale. Il campanile adiacente alla chiesa termina con un tamburo dalla forma poligonale su cui poggia la cupola sormontata da una croce. Si nota sulla parete del campanile un rivestimento in cemento, ormai quasi del tutto scomparso, che risale ad un’epoca posteriore a quella della costruzione della chiesa. Nell’interno la chiesa presenta una sola navata ed è sfornita di abside. L’altare maggiore si staglia contro la parete di fondo che presenta un pannello ricco di fregi ed una nicchia. Gli altari laterali sono tre. Questa chiesa, a differenza delle altre, presenta una cappella laterale dalla semplice forma architettonica con all’interno un’altare del sec. XIX. L’epoca di costruzione è sicuramente successiva a quella dell’intera chiesa. La chiesa attualmente è chiusa perché interessata al terremoto degli anni ottanta e, quindi, potenzialmente pericolante. Le statue e le tele sono per ora conservate nella chiesa parrocchiale.