Si trova sulla sommità della Motta la chiesa di Santa Maria delle Grazie. Risaliva al XVII secolo ma un violento terremoto nel 1854 la distrusse e pertanto fu riedificata nel 1865 grazie al parroco del tempo Don Pasquale Gatto. Una lapide all’interno dell’edificio ricorda questa riedificazione. La facciata della chiesa segnata da varie crepe presenta sui lati due costruzioni quadrangolari più basse dell’intero edificio a cui danno una nota architettonica particolare e che risultano più antiche della facciata stessa. Una di queste costruzioni funge da torre campanaria. Nell’ordine inferiore, ai lati del portale in pietra dalla solita forma con arco a tutto sesto, sono evidenti alcune lesene doriche e due nicchie. L’interno della chiesa, ricco di vari fregi e di lesse corinzie, è costituito da una sola navata e dall’abside ricoperta da una semicupola. La pala sull’altare maggiore del XIX secolo raffigura la Madonna delle Grazie. Su questo dipinto si notava un tempo una frattura o ferita sulla parte sinistra del petto. Alcuni anziani la fanno risalire ad un fulmine abbattutosi su una casa vicina, altri ai bombardamenti della seconda guerra mondiale. Resta per molti un segno della Madre celeste che ha raccolto su di sé i pericoli della guerra ed ha salvaguardato il suo popolo. Adesso la tela risulta restaurata. La ristrutturazione dell’abside è avvenuta nel 1992, mentre la navata ha visto gli ultimi lavori di restauro nel 1994.